lunedì 11 dicembre 2023

“George Michael: Freedom”, il docufilm

0

L’ultima intervista di George Michael è un tributo alla sua vita e un triste epitaffio a tutti i successi di un uomo che non è mai riuscito ad amare se stesso. Solo 48 ore prima di spegnersi, stava lavorando al suo documentario “Freedom”, dove si è confessato anche in merito al primo amore e su come lo ha perduto. 

Il documentario sarà trasmesso lunedì 16 ottobre in anteprima su Channel 4. Al documento George stava lavorando solo 48 ore prima di spegnersi, il giorno di Natale del 2016. Un ultimo atto di liberazione da parte di un uomo che non è mai riuscito ad accettarsi fino in fondo, e che ha combattuto con fantasmi e demoni ben più grandi di lui.

Quando parla della sua vita, l’artista la definisce, parole testuali, “una perdita di tempo”. Sappiamo tutti che quest’uomo ha scritto un pezzo di storia della musica, ma Michael si è sempre sentito “perseguitato da Dio” per aver perso l’amore della sua vita, il primo e il più indimenticabile, Anselmo Feleppa. Questo anche e nonostante il giorno del suo decesso avesse un nuovo compagno, Fadi Fawaz. Il documentario sulla vita di George Michael è uno struggente capolavoro di arte e dolore, dove le sfaccettature dell’uomo si mescolano a quelle dell’artista e ci regalano un piccolo capolavoro. In una delle scene più toccanti di questo lungometraggio, mai edito prima di queste giornate, vediamo George Michael mentre crea il suo epitaffio. «Spero che la gente mi possa vedere come una persona dotata di un qualche tipo di integrità. Spero, con poca convinzione, di essere ricordato per questo. Penso che sia stato tutto una colossale perdita di tempo, e di energie».

Il progetto “Freedom” punta a descrivere il fortissimo disagio emotivo di George Michael nel periodo della perdita del suo primo amore e fidanzato, Anselmo Feleppa, che si è spento per colpa dell’AIDS. La star di “Wake Me Up Before You Go Go” ha da quel momento cercato la sua serenità attraverso la musica, arrivando a vendere 28 milioni di dischi nella speranza di trovarvi la felicità.

«Questa è la storia di come la popolarità e la tragedia si siano mescolate insieme,» racconta George Michael nel documentario. Dopo il grande successo del suo primo album, Faith, rilasciato nel 1988, la sua carriera è decollata. Ma a tre mesi dal giorno della sua morte, le parole di George Michael lo facevano apparire come una persona tutt’altro che felice. Era un nostalgico: «Cantavo davanti a 160 mila persone, ma poi c’era sempre questo tizio, sulla destra del palco, sempre lui e sempre lì. E mi guardava con una faccia… Ha catturato subito la mia attenzione. Mi distraeva così tanto che ho dovuto costringermi a smettere di passare in quella zona del palco. Era così carino: mi distraeva proprio.» George Michael ha un ricordo molto speciale di Anselmo: «Tutte le volte che i miei occhi si poggiavano su di lui la mia testa vagava, e avevo la sensazione che quell’uomo avrebbe fatto parte della mia vita. Per sempre».

«Ero così felice. Era cambiato tutto. Anselmo è stato il primo che mi ha fatto provare questa sensazione di amore senza confini. Mai egoista. Mi ha cambiato la vita e mi ha aiutato ad accettare la mia sessualità. Sapete, è difficile essere orgogliosi della propria sessualità quando fino a quel momento non ti ha dato nessun tipo di gioia. Ma la prima volta che capisci che qualcuno ti ama davvero così come sei… È il momento più bello di tutti». Anselmo ha ricevuto la triste notizia di avere l’AIDS il giorno di Natale.

Share.

Leave A Reply